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sabato 9 febbraio 2008

La danza della pioggia. La danse de la pluie. Rain dance.







In un piccolo villaggio della Costa d'Avorio, vicino la città di Man, mi sono imbattuto in una danza speciale. Niente a che vedere con il turismo. La popolazione aveva invocato gli dei, tramite lo stregone, la pioggia che tardava ad arrivare. Venivo da sud. Il cielo era carico di nuvole nere. Lampi e tuoni accompagnavano l'avanzata del temporale verso nord.
Mi sono fermato in questo piccolo villaggio per aspettare che l'acquazzone tropicale passasse oltre. Qui ho assistito ad uno spettacolo eccezionale, mai visto in Africa. Di solito gli abitanti sono gelosi delle loro tradizioni. Comunque con il loro permesso ho assistito alle giravolte, ai salti con i trampoli, ed ho ascoltato le preghiere rivolte agli dei da parte dello stregone. Come d'incanto, dopo un po arrivò il diluvio universale con lampi e tuoni con la gioia dei grandi e dei bambini.

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Dans un petit village de la Côte d’Ivoire, à côté de la ville de Man, je me suis retrouvé mêlé à une danse très spéciale. Rien à voir avec le tourisme. La population avait invoqué les Dieux, grâce à un sorcier, la pluie qui tardait à venir. Je venais du sud. Le ciel y était chargé de nuages noirs. Des tonnerres et des éclairs accompagnaient l’avancée de la tempête vers le nord. Je me suis arrêté dans ce petit village pour attendre que l’averse tropicale passe et j’ai assisté à un spectacle exceptionnel, que je n'avais jamais vu en Afrique. En général, les habitants sont jaloux de leurs traditions. Avec leur permission, j’ai assisté aux pirouettes et aux sauts du danseur monté sur les échasses et j’ai écouté les prières adressées aux dieux de la part du sorcier. Comme par enchantement, après peu de temps, le déluge universel arriva avec des tonnerres et des éclairs qui firent la joie des petits et des grands.

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In a small village in the Ivory Coast, close to the city of Man, I came upon a very special dance. Nothing to do with tourists. The people had called upon the gods, through the witch doctor, for rain. I came from the South. The sky was full of black clouds. Lightning and thunder accompanied the storm towards the North. I stopped in this small village to wait for the tropical storm to pass. Here I took part in an exceptional show, never seen in Africa. Usually, the natives are jealous of their traditions. But, with their permission, I watched they twirling, jumping with stilts and listened to the prayers to the gods by the witch doctor. Like a miracle, after a while the universal downpour arrived with lightning and thunder, much to the delight of the adults and the children.

martedì 27 febbraio 2007

Ponti africani, Le ponts africain, The African bridges





Ponte di liane sul Fiume Seli, Sierra Leone.



Questa era una passerella pedonale per collegare le due sponde del fiume Seli nelle montagne della Sierra Leone. Credo che oramai non esista più, dopo la costruzione della diga. E' stato per me una sorpresa indimenticabile. Mi sono subito chiesto come gli abitanti dei villaggi vicini erano riusciti a costruire una simile meraviglia usando solamente prodotti della foresta. Niente filo di ferro o corde solo liane. Mi sono seduto ad ammirare questa bellezza architettonica. Veramente stavo osservando concretamente qualcosa che stava soltanto nel mio immaginario e che ora mi appariva con tutto il suo fascino. Ogni tanto qualcuno transitava sulla passerella con una velocità e una disinvoltura incredibile. Donne con bambini appesi alle spalle. Oppure con grossi fardelli sulla testa. Camminavano come se stessero sulla terra ferma. Tentai i primi approcci per prendere confidenza con lo stretto passaggio. Le scarpe erano scomode per appoggiare i piedi sul mazzo centrale delle liane. Me le tolsi e notai che a piedi nudi era più facile camminarci sopra. Comunque faceva impressione la sua altezza dall'acqua del fiume che scorreva con velocità elevata. Scivolai con un piede e mi ritrovai a cavalcioni sulla passerella sotto le risate dei miei accompagnatori locali. Nei giorni successivi attraversavo la passerella con la stessa facilità degli africani.

lunedì 19 febbraio 2007

Cimitero Militare Italiano di Macallè - Forte Galliano, Cimetière Militaire Italien de Macallè, Macallè Italian War Cemetery


I resti del Forte Galliano sulla collina che domina la città di Macallé.
Les ruines du Fort Galliano sur la colline qui domine la ville de Macallé.




 Il Massiccio dell' Amba Aradam visto da Macallé.


 Una lapide sul muro di cinta. Une pierre tombale sur le mur d'enceinte.


Il Cimitero Militare Italiano di Macallè
Le cimitière militaire italien de Macallé.


Il piccolo cimitero sorge dietro il vecchio Forte Galliano, all'interno del complesso della nuova università di Macallè. Per visitarlo è necessario passare tra le forche caudine dei guardiani al cancello dell'università. Qualche volta danno un accompagnatore per far da guida o controllo, altre volte, dopo un po ci si mette d'accordo e si entra da soli. E' ben fatto, ci saranno circa 500 tombe (ossari). Il vecchio guardiano un po burbero, spero che sia andato in pensione, poiché l'ultima volta, che ho visitato il cimitero, ho trovato due giovanotti che si sono presentati con il libro dei visitatori da firmare e lasciare un commento con un po di mancia. Sicuramente questa iniziativa è stata presa dal nuovo Ambasciatore Italiano ad Addis Abeba , Raffaele de Lutio. Ogni volta debbo insistere che l'erbaccia va tolta e che le piante vanno innaffiate. I colleghi non capirono il perché di questa preoccupazione di tenere pulito il cimitero che è anche un pezzetto di Patria...(a qualcuno e` scappato detto: erano solo degli sporchi fascisti...) a chi legge ogni commento. Per chi non è d'accordo, ogni volta, che parte un amico o un collega per Macallè gli do un po di euro per il guardiano affinché quei poveri resti abbiano un luogo dignitoso dove riposare per sempre.
Militari italiani al Forte Galliano nell'ottobre del 1935

Vicinissimo c'è il Forte Galliano. C'è rimasto ben poco della vecchia struttura. Un bruttissimo cartellone pubblicitario è stato proprio montato sul forte stesso. Nella guerra 1895-1896, Giuseppe Galliano, capitano dell'esercito italiano, ritardò l'avanzata di Manelik resistendo nel forte di Enda Jesus (in seguito chiamato Forte Galliano), nei pressi di Macallè e né
usci con l'onore delle armi il 21.01.1896. Rientrato nelle linee italiane, cadde in combattimento ad Adua nel 1896.

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Le petit cimetière est situé derrière le vieux Fort Galliano, à l’intérieur du complexe de la nouvelle université de Macallé. Pour le visiter il faut d’abord passer sous les « Fourches Caudines » des gardiens qui surveillent l’entrée de l’université. Lors des premières visites ils vous imposent un accompagnateur qui vous sert de guide ; ensuite lorsqu’ils vous connaissent, ils vous laissent aller seul. La première impression que l’on ressent dans ce lieu est la dignité. Il y a environ 500 tombes (ossuaires). Lors de ma dernière visite, je n’ai plus vu le vieux gardien, un peu antipathique, mais deux jeunes qui se sont présentés avec un livre d’or pour recueillir commentaires et signature des visiteurs et recevoir un petit pourboire par la même occasion. Cette heureuse initiative a certainement été prise par le nouvel ambassadeur l’Italie à Addis Abeba, Raffaele de Lutio.
A chacune de mes visites, je dois répéter qu’il faut enlever les mauvaises herbes et arroser les plantes. Les collègues ne comprennent pas pourquoi je tiens particulièrement à ce que ce cimetière soit entretenu. Certains ne comprennent pas et critiquent et osent prétendre que de toutes façons ce n’étaient que des fascistes. Je vous laisse juges. Pour ma part, chaque fois qu’un collègue part pour Macallé, je lui confie quelques euros pour le gardien afin que les restes de ces personnes reposent en paix dans un lieu digne.
A deux pas se trouve le Fort Galliano. Pendant la guerre 1895-1896, Giuseppe Galliano, capitaine dans l’armée italienne, retarda l’avance de Manelik, en résistant dans le Fort de Enda Jesus (appelé ensuite Fort Galliano). Il en sortit avec l’honneur des armes le 21 janvier 1896. Il mourut ensuite au combat à Adua en 1896.

martedì 26 dicembre 2006

Pompe a mano, Pompes a main, Hand pumpes.


Anche questa pompa in legno è durata poco. Specialmente a sud dell'Equatore i Donatori si sono sbizzarriti ad installare ogni tipo di pompa con risultati deludenti.
Cette pompe en bois n’a pas tenu longtemps. Au Sud de l’équateur, les divers donateurs ont installé des modèles de pompes parmi les plus étranges, avec des résultats très décevants.

 Pompa a mano di bassa qualità e quindi di breve durata. 
 Pompe à main de qualité médiocre.
Poor quality hand pump.


 Pompa a mano fabbricata in Sudafrica . 
 Pompe à main fabriquée en Afrique du Sud.
Hand pump made in South Africa.

 
Tipo di pompa a mano India Mark II, la più diffusa in Africa. 
Pompe à main India Mark II, la plus répandue en Afrique. 
  Hand pump India Mark II the most common in Africa.