giovedì 8 marzo 2007

Macallè, Mèkele


La Chiesa di Romanat, posizionata sopra le cascate, domina tutta la valle.

Le cascate di Romanat a pochi km da Macallè. Zona selvaggia da film western.
 Le donne portano pesi gravosi tutto sulla schiena, quasi niente in testa, come in altre parti dell'Africa. Questo recipiente in terraccotta è pesantissimo da vuoto...figuriamoci quando è pieno.(un piccolo ricordo di un battibecco, avuto con un collega, per una cassetta vuota di coca cola... del peso di soli 7 kg che la nostra cameriera di 27 anni non poteva sollevare; alla fine, per il quieto vivere, sono stato io a portarla sul cassoncino della Toyota, e per giunta sono stato pure giudicato male... leggi seghe mentali). Ma quando gli lavava i suoi panni sporchi e la cameriera trasportava 2 secchi pieni d'acqua di circa 10 kg cadauno, allora il peso era leggero...

 Pneumatici di camion e di auto riciclati in sandali, manici, redini per cavalli ecc.

Veduta dalla terrazza dell'Axum Hotel.
 
Panorama della città dal forte Galliano.


Mek'lè in lingua locale è la capitale della Regione del Tigray in Etiopia. Si trova a circa 800 km a nord di Addis Abeba. Dopo la sua fondazione da parte di Yohannes IV nel IX secolo, è cresciuta fino a diventare uno dei centri più importanti di tutto il nord dell'Etiopia. Possiede una importante fabbrica di cemento, una fabbrica per il montaggio di cassoni su telaio Iveco, un nuovo e moderno aeroporto. Nuovi quartieri stanno crescendo come funghi. Ed anche i negozi per "farengi" pure. Stanno ammodernando le strade e nè costruiscono di nuove. La parte vecchia, ha una impronta della presenza italiana.
Cenni storici:
Nel gennaio del 1896, dopo la sconfitta di Toselli all'Amba Alagi, fu ordinato il ripiegamento di tutte le truppe italiane verso Adigrat dal generale Arimondi. Tuttavia fu lasciata una guarnigione nel fortino di Macallè con a capo il capitano Giuseppe Galliano con circa 200 Italiani e 1000 Ascari accerchiati da 60.000 Abissini. Il primo attacco fu respinto. Dopo che gli Abissini presero possesso dei punti d'acqua a Galliano non gli rimase che sgombrare il fortino.

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