Mauritania, indipendente da 50 anni, e gli schiavi? Mauritanie, indépendante depuis 50 ans, et les esclaves? Mauritania celebrates the fiftieth anniversary of its independence, and what about the slavery?
 La Mauritania ha festeggiato il 28 novembre i suoi 50 d'indipendenza. Indipendenza ottenuta dalla Francia colonialista che non è riuscita, durante tutto il periodo di occupazione, ad abolire la piaga della schiavitù.Ebbene si, avete letto bene: ancora oggi esiste la schiavitù in Mauritania. Quasi tutti gli appartenenti alla popolazione nera della Mauritania, chiamati Haratine, sono schiavi. Esiste un mercato degli schiavi ad Atar. Gli schiavi sono stati tutti affrancati  dal decreto  del  dicembre 1905 che aboliva la schiavitù in Francia ( perché nel 1905 esisteva ancora la schiavitù in Francia?) e nelle sue numerose colonie. I Mauritani neri, Haratine, erano direttamente amministrati della Francia, dunque il decreto del 1905 è stato loro applicato. Invece  i Mauri (arabo-berberi) godevano di uno statuto speciale e dunque erano  amministrati solo indirettamente dalla Francia. Così si spiega, almeno  in parte, come mai la schiavitù in Mauritania esista ancora.
Gli schiavi nell'interno della  società Mauritana Nera non sono né venduti, né regalati, né scambiati. Possono  sposarsi anche senza l’autorizzazione dell’ex padrone. Beneficiano dei  frutti del loro lavoro, ma non hanno voce in capitolo  nell’amministrazione cittadina, sono i  paria di questa società. Parlano la loro lingua l'Hassania e non capiscono l'arabo. Tutte le trasmissioni radio sono in lingua araba e di conseguenza sono tagliati fuori da ogni informazione. E' questo che vuole la società Arabo-Berbera, cioè i Mauri.
Nella società Arabo-Berbera gli  schiavi sono venduti, scambiati, dati in regalo, linciati,  picchiati, castrati, violentati,  spersonalizzati. Oggi ci sono ancora dei mercati di schiavi in  Mauritania, soprattutto ad Atar, la città dove è nato il  vecchio capo dello  Stato Ould Taya presidente dal 1984 al 2005 con un colpo di Stato.
 Il 28 novembre 1960, la Mauritania ha  conquistato la propria sovranità politica. La Francia è rimasta in  questo Paese per altri cinquantacinque anni, dopo l’abolizione della  schiavitù, senza che le autorità dell’epoca abbiano fatto niente per  sradicarlo. Un accordo tacito legava la Francia  agli schiavisti, che accettandone la dominazione pretendevano che quella  non applicasse il decreto del 1905. Oggi a complicare la situazione, c’è una questione giuridica: la schiavitù è  stata abolita ufficialmente nel 1981 ma, fino al 2007, non è stata mai sanzionata o  esplicitamente condannata come crimine.
Esistono  villaggi dove vi sono luoghi per il linciaggio degli schiavi. Gli  schiavi destinati al linciaggio vengono legati a robusti tronchi.  Lo schiavo  può morire,  perdere un occhio, diventare cieco,  restare mutilato a vita. Impensabile al giorno d'oggi. In un villaggio abitato dalla tribù Berbera dei Tajekant , i  loro capi   parteciparono nel 1999 ad un linciaggio collettivo nei confronti di alcuni schiavi Haratine. Nessuno ha condannato il suddetto fatto. La schiavitù è un crimine contro  l’umanità, non si giustifica che la comunità internazionale circondi di  silenzio la schiavitù in Mauritania. Ma dove stanno tutte le varie Organizzazioni, le Onlus, le ONG che si occupano dei Diritti Umani?  E l'Unione Africana? E la Francia? E giornalisti italiani che si preoccupano delle latrine nelle prigioni ciadiane. Anche in Etiopia esisteva la schiavitù. Ma in pochi anni, i colonialisti italiani sono riusciti ad eliminarla; non mi risulta che oggi in Etiopia esistono persone in schiavitù.
Ho vissuto in Mauritania per lunghi periodi ed ho toccato con mano una delle piaghe africane del Terzo Millennio.


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