Come mostra la vecchia foto, ai tempi di Rimbaud, gli Afar erano armati di scudo, lancia ed il grosso pugnale alla vita. (jilé o ghilé). Oggi hanno conservato il pesante coltellaccio ma hanno abbandonato lancia e scudo per il più moderno Kalashnikov Ak 47 russo.
Comme montre la vieille photo, à l' époque de Arthur Rimbaud, les Afar étaient armés de bouclier, lance et d' un gros poignard (jilé ou ghilé) attaché à la taille.
As the old photo shows, during Rimbaud's day the Afars were armed with shields, spears and a larger dagger. They have now abandoned these weapons for the Kalashnikov AK 47.
Uomo e ragazzo Afar. L'uno armato di un lungo pugnale appeso alla vita. Mentre il ragazzo porta un mitra russo Ak 47. Ma dove prendono le cartucce? Prima dell'arrivo degli Italiani, gli uomini Afar erano armati di scudi e lance. Come si possono vedere in numerose fotografie dell'epoca.
Un homme et un garçon Afar. Le premier armé d'un long poignard. Tandis que le garçon possède un fusil-mitrailleur russe Ak 47. Mais où prennent-ils les cartouches?
Un homme et un garçon Afar. Le premier armé d'un long poignard. Tandis que le garçon possède un fusil-mitrailleur russe Ak 47. Mais où prennent-ils les cartouches?
A man and a young boy. One is armed with a long dagger. The boy carries a Russian AK 47 machine gun. Where do they get the ammunition?
Tramonto sulla strada del ritorno a Macallè. Couché de soleil sur la route de retour à Macallé.
Sunset on the road returning to Macallé.
Giovane Afar. Jeune femme Afar. Young Afar.
Sunset on the road returning to Macallé.
Giovane Afar. Jeune femme Afar. Young Afar.
Accese discussioni per tirare sul prezzo. Discussions animées sur le prix de vente.
Discussing prices.
Il sole dardeggia forte, sotto l' ombrello si stà meglio.
Le soleil tape fort, on est mieux sous le parapluie.
Under an umbrella to protect from the hot sun.
Under an umbrella to protect from the hot sun.
Contenitori per il miele. La "calebasse" usata in tutta l'Africa.
Recipient pour le miel. La "calebasse" est utilisée partout en Afrique.
Containers for honey "calebasse" used throughout Africa.
Hard work shows on the face of this Oromo man.
Bellissimi i lunghi bracciali in argento. Beautiful long silver bracelets.
Bellissimi i lunghi bracciali in argento. Beautiful long silver bracelets.
Ragazza Afar. Fille Afar. Afar girl.
Come portare il pettine? Pare che funzioni solo con i capelli crespi.
A new fashion to wear combs? Only on frizzy hair.
Dromedari "parcheggiati". Parked dromedaries.
Giovane venditrice dai lineamenti arabi. Young seller with Arab features.
La strada che si dirige a Bati, costruita dagli italiani nel 1936 ha numerosi ponti, tombini e mura di sostegno ed ancora tutto è in ottimo stato. Bati si trova sulla strada che viene da Assab, porto sul Mar Rosso e continua verso Dissiè.
The road that goes to Bati, built by the Italians in 1936 has numerous bridges and side walls and is still in good condition. Bati is on the road that comes from Assab, a port on the Red Sea and continues on to Dissié.
Giovane pastore Afar con di mitra AK 47 incontrato sulla pista tra Cifra e Bati. Abbandonate le lance e scudi si è passati ad armi più moderne. Ma dove li trovano? Mistero. Pare che al mercato nero costano pochissimo: cento dollari, e le cartucce? un caricatore pieno compreso nel prezzo...
A young Afar Shepard with a Russian AK 47 machine gun on the road between Cifra and Bati. The shields and spears have been abandoned for more modern weapons. Where do they find them? Mistery. It seems that at the black market they cost very little, maybe 100 dollars and the ammunitions? A full cartridge is maybe included in the price...
Monumento lungo la strada, costruita dagli Italiani, che si inerpica verso Bati.
A monument along the way, constructed by Italians.
A monument along the way, constructed by Italians.
Mamma e figlia Afar trasportano montanti in legno per la loro tenda.
A mother and daughter transport reeds for their tent.
Nella cittadina di Bati (una volta Batiè) si anima uno dei mercati più interessanti di tutta l'Etiopia. Grosso villaggio sulle pendici di un altipiano, in zona fertile e coltivata. Era il terminal delle carovane di cammelli provenienti da Assab e da Tagiùra. Attira numerosi mercanti. A partire dalle ore 11.00 quasi non si riesce più a respirare per la moltitudine variegata dei venditori, dei curiosi, dei compratori. Di bambini vivaci che si infilano dappertutto, ma senza essere troppo invadenti. I dromedari si mescolalano con la gente. Profumi di erbe e di spezie si mescolano con l'odore acre del sudore degli esseri umani e degli escrementi degli animali. Al bordo del mercato stesso, come per un tacito accordo, vicino al black market, c'è una zona riservata, sia per gli uomini che per le donne, ai propri bisogni corporali. Nessuno presta attenzione a quello che succede...incredibile. Il chat, che arriva in balle dalle montagne di Dessiè, sembra che sia l'oggetto del desiderio: tutti lo comperano e lo masticano e piano piano che le foglie vengono inserite nel cavo orale e ammucchiate su di un lato della bocca, le guance diventano sempre più gonfie e l'effetto dell'allucinogeno sempre più evidente...Afar, Oromo, Amara si mescolano e contrattano la compravendita di merce come se si conoscessero da sempre. Non traspare dai loro visi alcun rancore, ma l'intero mercato sembra abbastanza tranquillo sotto l'effetto del chat che tutti indistintamente masticano. I commercianti distesi sotto un telo che li protegge dai raggi infuocati dal sole, hanno a portata di mano una sacchetto con le preziose foglie fresche di chat; non si scompongono più di tanto quando si avvicina un cliente; pochi si alzano e contrattano; altri preferiscono dire il costo della loro merce ma restando sdraiati e continuando a masticare foglie di chat.
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One of the most interesting markets in all Ethiopia, is held in the town of Bati (one known as Batiè). This is a large village on the side of a plateau in a fertile and cultivated area. This was the end of the line for the camel caravans from Assab and from Tagiura. It attracts many merchants. After 11 am it is difficult to breathe due to the multitude and variety of vendors, onlookers and buyers. Curious children are everywhere, but discreet. Camels mix wiyh the people. Scents of herbes and spices blend with the pungent smell of sweat and that of animals excrements. On the edge of the market, near the black market, there is an aerea reserved for "body needs" for men and for women. Nobody notices what goes on...Great. Chat arrives in bundles from the mountains of Dessiè and it becomes the main object of desire. Everyone buys it and begin to slowly chew it: the leaves that fill the side of the mouth slowly swell the cheeks and the effect of the drug becomes more evident. Afars, Oromos, Amaras mix together and barter their goods as if they have known each other all their lives. They hold no grudges and the entire market seems peaceful under the effect of the chat that everyone chews. The vendors lie under a cloth that protects them from the sun's burning rays. They keep a bag handy with fresh chat leaves. They do not get up when a client comes very few get up. The others prefer to remain seated and continue to chew on their chat leaves.
Bravo, sono contento che sei andato a Bati.Lo ricordo come una gran confusione africana, con tutte le etnie dei dintorni che commerciano piacevolmente, senza evidenti tensioni: forse la vera natura dell'Africa primitiva. Come era la strada interna da Woldia? Fatti sentire quando rientri ciao Silvio
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