domenica 22 aprile 2007

Adua, Adwa.



Vecchio edificio italiano sulla Piazza del Mercato.

Piccolo monumento ai caduti della battaglia di Adua del 1 marzo 1896,
inaugurato dal Mar. Del Bono il 13 Ottobre 1935.

La pista che arriva ad Adua venendo da Abbi Addi.


Veduta della città di Adua.


Adua, città al nord dell'Etiopia, vicino al confine con l'Eritrea. Non lontana da Axum. Un nome che ci ricorda una famosa nostra sconfitta militare del 1896, complice il Gen. Albertone.
Esiste ancora, a detta della guida, il ficus sotto il quale furono tagliate le mani sinistre e i piedi destri dei 406 ascari tigrigni che furono fatti prigionieri, poiché considerati dei traditori dell'Etiopia.
Il colle è ancora lì, ma non sono sicuro che l'albero sia lo stesso. Ascaro deriva dall'arabo askar "soldato". Ai 406 Ascari mutilati furono date 1000 lire come pensione vitalizia.

Non si può nominare Adua senza ricordarsi di Suor Laura Girotto e le sue collaboratrici che stanno facendo un lavoro formidabile. Non esistono parole per descrivere il loro operato.

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